Viviamo, da tempo, in un ambiente mediatico fortemente condizionato dalle “veline” utilizzate dalle TV e dalle testate giornalistiche per condizionare, fin dal suo stesso nascere, la formazione della cosiddetta “pubblica opinione”. E, in effetti, tutto è controllato, a livello mondiale, da poche agenzie di stampa. La AP-Associated Press, la Reuters e la France Press Agency sovrintendono, da sole, al 95% circa delle notizie che si lanciano a livello globale. Parlare, in tali condizioni, di libertà dell’informazione sarebbe, a dir poco, ridicolo. Al giornalismo indipendente si riserva qualche angusta nicchia, purché, ovviamente, chi vi opera non disturbi oltre misura i manovratori.
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